sabato 7 marzo 2009

5.UrbanVoids.
Zona Colli Albani : Via dei Cessati Spiriti – via F. Bartoloni, via A. Davila e via G. M. Columba
Ad un passo dal largo dei Colli Albani, superata la Via Appia Nuova, ecco la Via dei Cessati Spiriti, il cui nome un po’ curioso desta subito attenzione.
Esso infatti, secondo un’antica leggenda, pare sia legato all’"osteria dei Cessati Spiriti",… l’attuale “Locanda degli Spiriti Allegri”, che affaccia su di essa. Nella periferia romana dell'800, i viaggiatori che si fermavano all'osteria a bere un bicchiere erano puntualmente derubati del carro; essi, uscendo dall'osteria, vedevano soltanto le canne mosse dai ladri in fuga, per cui attribuivano la responsabilità dei furti agli "spiriti" che infestavano la valle. Per "esorcizzare" il luogo, sulla facciata di uno degli edifici fu collocata, nell'800, una immagine della Madonna, da cui si poté dire che "gli spiriti erano cessati"; questa statuetta si conservava fino a pochi anni fa, quando è stata abbattuta a sassate.
L'edicola sacra, ormai vuota, è tuttora presente sul prospetto della locanda che si affaccia su via dei Cessati Spiriti; dopo pochi metri si incontra un fontanile del 1890 targato S.P.Q.R., usato per abbeverare le bestie che transitavano lungo la strada. Accanto al fontanile sono presenti altre costruzioni: una casetta a due piani, una ex fonderia e un grosso granaio. Tutto il complesso è però in un stato di totale abbandono, e le costruzioni stanno crollando un pezzo alla volta. Nel terreno circostante dovrebbero essere inoltre sepolti i resti di un impianto termale e dell'acquedotto Antoniniano, che, staccandosi dall'acquedotto Marcio all'altezza di porta Furba, costeggiava la via Latina fino alle Mura, e infine arrivava alle Terme di Caracalla.
L’area di studio gira intorno alla locanda, ed è particolarmente interessante proprio per il suo aspetto misterioso, che denota la stratificazione avvenuta nel corso dei secoli. Confrontarsi la

storia, con la memoria, col carattere misterioso ed eterno della città è una sfida importante.
L’amministrazione ha mostrato interesse per l’area valutandone le caratteristiche e proponendone diverse destinazioni d’uso nei vari prg: giardino privato salvando il solo fontanile come memoria storica nel1972, verde pubblico con l’installazione di servizi di pubblica utilita’ nei locali restaurati nel 1994; nel 1997 , la “Variante delle certezze” modifica la destinazione urbanistica della zona, portandola dalla zona N (=verde pubblico) e D (=completamento) a zona B2 (=conservazione tessuto edilizio e viario): viene così proposta la collocazione di un autolavaggio ed ei servizi annessi.In considerazione dell'impatto del progetto in questione sul patrimonio storico, artistico, paesistico, archeologico, naturale e ambientale della via Latina, la costruzione dell'autolavaggio è sospesa, ed oggi l’area rimane abbandonata, priva di funzioni. Sarebbe interessante accostare il tema della memoria storica a quello degli spazi pubblici di quartiere di cui la zona sembra particolarmente carente.

Non molti anni fa, gli stessi comitati di quartiere avevano condotto un'indagine a tale proposito, allo scopo di verificare di quali attivita' fosse carente la zona e soprattutto quale era la domanda dei cittadini.E' venuto fuori il fabbisogno crescente di spazi pubblici, di infrastrutture efficienti e di un arredo urbano decoroso,ma prima fra tutte, con vostro stupore, il riconosciuto valore del patrimonio storico presente nell'area e la necessita' di recupero o valorizzazione ove possibile. L'architettura non può che rispondere ai bisogni del cittadino, interpretandoli e dandovi una valenza estetica.












L’urbanvoid 5 non è poi così vuoto… ma denso di tematiche e di spunti progettuali, anche per la sua particolare collocazione: protetta ai due lati da quinte edilizie molto alte, sui due fronti aperta verso il quartiere…
















http://www2.comune.roma.it/uspel/laboratori/questionario.pdf

















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